UN MISTERO ANTICO MA SEMPRE NUOVO
La malattia, il dolore, la sofferenza rischiano di chiudere la persona colpita e i suoi familiari in un isolamento dannoso. La comunità cristiana ha sempre avvertito il desiderio e il dovere di tenere e tendere la mano a chi soffre. In questo filone di carità e di giustizia si inserisce l’opera di quei cristiani che a nome della propria comunità e in stretta collaborazione con il loro parroco vogliono svolgere un tale ministero.
Chi sono i ministri della consolazione?
Sono laici - uomini e donne - che dimostrano di possedere il carisma della cura e dell'accompagnamento umano e spirituale dei sofferenti.
Quale servizio svolgono?
Quali sono i requisiti di chi attua un tale servizio?
Data la finalità del ministero, le persone che vi accedono devono rispondere a dei requisiti che garantiscano un esercizio efficace dell'apostolato a cui intendono dedicarsi. Ne indichiamo alcuni:
- La presenza di motivazioni valide, radicate in valori autenticamente umani e evangelici.
- La consapevolezza di essere depositari di un carisma, confermato da “coloro che presiedono nella Chiesa".
- L'impegno a tradurre l'adesione all'esercizio del ministero in uno stile di vita e cioè la capacità e la volontà di mettersi al servizio di Dio e dei fratelli.
- La volontà di progredire nel cammino spirituale, sforzandosi, con l'aiuto della grazia, a diventare sempre più conformi a Gesù attingendo alle risorse della Parola di Dio, della preghiera e dei sacramenti.
- La stabilità di prestazione, da definire in base alle proprie possibilità e da mantenere con costanza.
- La comunione con i pastori, che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di Dio e la volontà di collaborare all'esecuzione del piano pastorale progettato.
La formazione
Ovviamente per un tale servizio non ci si improvvisa, è richiesta una formazione di base che dovrà essere poi continuamente nurita; vi sono contenuti da apprendere e di modi di essere da rendere propri attraverso un processo progressivo di crescita e di abilità necessarie alla pratica di questo apostolato.
L'Uff. propone una decina di incontri condotti da persone preparate e competenti.
- Dolore, sofferenza e malattia in un’ottica cristiana.
- La malattia cambia la vita del malato e della famiglia: aspetti psicologici.
- Stare accanto al malato anziano: carità ed empatia.
- L’accompagnamento spirituale.
- Relazionarsi con il corpo.
- Il dialogo nelle fasi terminali della vita.
- Accogliere per essere accolti; conoscere e condividere il “mondo” della persona con
disturbi comportamentali legati al morbo di Alzheimer.
- La persona affetta da demenza e vicinanza alla famiglia.
- Consolare nel lutto.
- Derive culturali sul concetto di vita umana nel periodo del dolore (Cineforum).